Decimo appuntamento per la rassegna Classici per un anno.

Venerdì 13 ottobre, alle ore 18.00, nell’ Auditorium di Palazzo Montanti Antaldi, (g.c.), Enrico Capodaglio racconta Le operette morali di Giacomo Leopardi.

Ad accompagnarlo, i lettori Maria Rosa Cecchini, Maria Chiara Giovanetti, Marcella Tomassoli, Raffaella Vaina.

Le Operette morali di Giacomo Leopardi sono una delle opere più originali e belle della letteratura italiana, fin dalla forma compositiva, che è un misto di prose poetiche e dialoghi, di discorsi filosofici e favole mitologiche, di introspezioni profonde e di giochi leggeri dell’immaginazione, che si combinano e trasmutano al punto che a volte ti viene da sorridere di fronte a una verità inesorabile mentre lo scherzo comico ti suscita un sospiro malinconico.

I personaggi sono attinti alla mitologia greca come alla storia contemporanea, alla letteratura come alla scienza, sono personificazioni della natura e anonimi cittadini del mondo: penso all’islandese che dialoga con essa. I protagonisti sono prosopopee, come quelle della Moda e della Morte, o semplici popolani e viandanti, filosofi storicamente decisivi, come Plotino, o immaginari, come Filippo Ottonieri. Il Sole dialoga con la Terra ed Ercole con Atlante, in queste storie che riescono a spaziare, lampeggiando di giudizi acuti, sui maggiori problemi fisici e metafisici del genere umano. Così recitando, ora con spirito ora con angoscia, nella tragicommedia della vita sociale, si confida di far durare ancora un poco, benché il poeta la senta sul finire per sé, quella che nella Storia del genere umano, la prima delle Operette, è chiamata la favola della vita.

L’ingresso all’incontro è libero fino ad esaurimento posti.