
Sabato 22 febbraio 2025
ore 17,30
Teatro “G. Santi”
Bottega di Vallefoglia (PU)
FINE DELL’UMANO?
L’UMANITA’ DI FRONTE ALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
relatore
PAOLO ERCOLANI
Ingresso Libero
C’è una questione molto dibattuta da almeno la metà del secolo scorso. Soltanto oggi sembra finalmente chiarirsi, ma facendo emergere dei contorni che suscitano più di un’inquietudine: quello di un’Intelligenza Artificiale che possa eguagliare l’intelligenza umana rientra fra i miti irrealistici a cui non avevano mai creduto forse neppure i pionieri di questa straordinaria tecnologia. Il problema molto più concreto, piuttosto, è quello di un’AI che a tutti i livelli si sta sviluppando a spese dell’umano. Cioè stravolgendo, e in un certo senso macchinizzando, le capacità cognitive, emotive e relazionali dell’uomo.
Sì, perché quella che si presenta a tutti gli effetti come l’invenzione più importante del XXI secolo, se da una parte è in grado di fornire un contributo fondamentale nel campo medico e scientifico (pensiamo all’inquinamento ambientale, alla lotta contro i nuovi virus, alla possibilità di sconfiggere molti tumori), da un’altra parte può soppiantare e sostituire l’umano in ogni campo dell’agire sociale e lavorativo. Ma soprattutto, il suo essersi resa indispensabile all’umano come tramite per le esperienze più importanti della vita (conoscere, informarsi, relazionarsi, divertirsi, perfino innamorarsi sono solo alcune delle attività che oggigiorno passano attraverso il governo degli algoritmi), rischia di portare lo stesso essere umano a funzionare come una macchina. Ma ciò che funziona non pensa, e senza il pensiero viene da chiedersi quanto l’uomo possa mantenere un ruolo centrale. Specie in un’epoca in cui stanno comparendo macchine di una potenza mai vista prima. E senza contare l’aspetto più importante: chi c’è dietro a quelle stesse macchine, chi le governa e, per il loro tramite, riesce come mai era accaduto prima a governare tutti noi?
Insomma, il rischio verso cui stiamo andando inesorabilmente incontro, è che ciò di cui oggi più si parla – l’Intelligenza artificiale, appunto – sia anche ciò che meno si conosce. Ma mai come oggi può rivelarsi così pericoloso non conoscere qualcosa…
Paolo Ercolani (Roma, 1972) è filosofo dell’Università di Urbino «Carlo Bo» e docente dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli. Conferenziere nei più prestigiosi festival nazionali, i suoi interventi pubblici sono ospitati sulle pagine culturali del Corriere della sera, su il Fatto Quotidiano e su MicroMega. I suoi libri e articoli scientifici sono stati pubblicati in inglese, tedesco, spagnolo e portoghese, oltre che in italiano. È tra i fondatori e membro del comitato scientifico dell’Associazione internazionale «Filosofia in Movimento» (www.filosofiainmovimento.it) nonché autore costante per «Rai Scuola», «Rai Filosofia» e «Rai Cultura». Fra i suoi ultimi lavori, tutti ampiamente recensiti e che hanno suscitato un vivo dibattito a livello nazionale e internazionale: «La Storia infinita. Marx, il liberalismo e la maledizione di Nietzsche», presentazione di Luciano Canfora (Napoli 2011); «L’ultimo Dio. Internet, il mercato e la religione stanno costruendo una società post-umana», prefazione di Umberto Galimberti, (Bari 2012); «The West Removed. Economics, Democracy, Freedom: A Counter-History of Our Civilization», prefazione di Santiago Zabala (London – New York 2016); «Contro le donne. Storia e critica del più antico pregiudizio» (Venezia 2016, vincitore del Premio Nazionale Com&Te); «Figli di un Io minore. Dalla società aperta alla società ottusa», con la prefazione di Luciano Canfora (Venezia 2019). Il suo ultimo libro è «Nietzsche l’iperboreo. Il profeta della morte dell’uomo nell’epoca dell’Intelligenza artificiale» (Genova 2022), definito «geniale» da Sossio Giametta sul «Domenicale» de Il Sole 24 Ore. È condirettore scientifico del Festival Internazionale di Filosofia di Ischia e Napoli.
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